Da anni l’associazione Alfredo Fiorini sostiene borse di studio a favore di studenti mozambicani della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico a Beira

L’Università Cattolica del Mozambico (UCM) è un’istituzione privata, appartenente alla Chiesa Cattolica, stabilita dopo gli accordi di pace del 1992, con lo scopo di formare una classe di professionisti indispensabili allo sviluppo del Paese, caratterizzati da un buon livello professionale e da una salda formazione etica e umana.

Per bilanciare lo squilibrio esistente tra le province del sud del Paese, piú sviluppate e favorite, e quelle del centro-nord, la U.C.M. ha scelto di collocare le sue sedi in queste zone discriminate.

Ottenuta l’approvazione del Governo del Mozambico nel 1995, nell’agosto 1996 si aprirono le facoltà di Diritto a Nampula e di Economia e Gestione a Beira.

Nel 1998 nasce la Facoltà di Scienze dell’Educazione a Nampula e nel 1999 quella di Agronomia a Cuamba (Niassa). Nell’agosto 200 apre a Beira la Facoltà di Medicina.  Nel 2002 viene istituita la Facoltà di Gestione alberghiera a Pemba.

Lo scopo di formare in Mozambico medici per il Mozambico è di consentire loro di esercitare la professione sia in un contesto urbano che in quello rurale, e sviluppare consapevolezza e senso di responsabilità riguardo alla salute della comunità, preoccupandosi dell’aspetto preventivo oltre a quello curativo della medicina.

Per questo, ogni anno sono previste alcune settimane di pratica in centri sanitari e ospedali rurali, oltre al tirocinio nell’ospedale centrale di Beira.

La U.C.M. è privata e non ha alcun sussidio da parte del Governo mozambicano; per aprire ha ricevuto prestiti e donazioni da parte di alcune Istituzioni ma deve pensare all’autosostentamento. Per questo motivo le tasse per l’iscrizione annuale sono relativamente alte, rispetto allo standard di vita della popolazione.

Questo fatto limita e riduce molto la possibilità di accedere all’Università per i giovani, specialmente quelli del nord del Paese: così le province che presentano maggior bisogno di avere medici sono proprio quelle che possono far frequentare meno studenti… e la spirale della povertà continua.

Inoltre, c’è da segnalare l’ulteriore discriminante del “genere”: le ragazze sono sempre le meno favorite e le più sacrificate, quando c’è da scegliere chi far studiare.

Per questo motivo la Direzione della Facoltà di Medicina ha promosso un progetto per costituire un fondo per borse di studio, da assegnare a studenti capaci e bisognosi.

L’obiettivo – evidentemente – è di permettere a giovani con buone capacità intellettuali e umane di accedere agli studi universitari e di essere preparati a esercitare la professione medica nel loro Paese, con un buon livello professionale – riconosciuto da altre Facoltà – e con una sensibilità particolare per la salute della collettività e la medicina preventiva.

Il progetto si articola in tre fasi:

  1. raccolta di finanziamenti per formare un “fondo per borse di studio” abbastanza consistente ad assicurare la continuità ad alcuni studenti per i sei anni del corso.
  2. assegnazione, da parte della Direzione della Facoltà di Medicina, del sussidio a studenti di cui sia provato lo stato di  necessità e il rendimento nello studio;
  3. “restituzione” almeno parziale da parte dello studente, una volta inserito nel mondo del lavoro, della somma per lui devoluta.

L’associazione si è impegnata nel corso degli anni a garantire a studenti bisognosi la fruizione di almeno tre borse di studio che li accompagnano dalla frequenza del primo anno fino al conseguimento della laurea.